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BICI D'EPOCA GANNA (ITALY) TIPO R IN DESCRIZIONE - 1000€

L'aquila, Abruzzo
31 Agosto 2021
Privato
Epoca
1920
Ganna (Italy)
1920
Tipo R

Altri dettagli:

SHIMANO
NEXUS
Nella descrizione
Nero
1
1
Conservato
Altre misure per bici d'epoca
Spedizione CE

Descrizione:

Eccezionale ritrovamento bici secolare presumibilmente del ventennio, completamente originale e conservata

Per il recupero non è stato effettuato nessun intervento se non di pulizia e trattamento, e sostituzione delle comuni componenti soggette a deterioramento o smarrimento (catena, camere d’aria, copertoni, raggi)

Sul mezzo è possibile notare la testimonianza di aver vissuto attivamente e di essere sopravvissuto al Secondo Conflitto Mondiale, attraverso segnali che mostrano l’ottemperanza delle norme di adattamento alla legge marziale che imponeva l'obbligo di oscuramento totale delle città dopo il tramonto. Per far fronte ai bombardamenti aerei si impose l'obbligo severo di non illuminare le strade e soprattutto di non rendersi visibili, questo accorgimento doveva limitare il più possibile l'eventualità di bombardamenti aerei dal cielo, infatti senza alcuna luce artificiale un bombardiere nemico non avrebbe più avuto punti di riferimento precisi su cui indirizzare gli ordigni. A tal proposito per tutti coloro che per necessità, per lavoro, non potevano fare altrimenti dell’uso della bicicletta durante le ore notturne, era d’obbligo imperativo rendersi riconoscibili ai posti di blocco senza mettere il paese in pericolo attraverso tre disposizioni:

(1) Il fanale anteriore doveva essere oscurato e poteva essere fatto in diversi modi, uno dei quali come in questo caso era applicare la “gelatina” un foglio di cellulosa giallo sul vetro del fanale in modo da rendere fioca e meno visibile a grandi distanze la luce;

(2) Posteriormente andava applicato necessariamente un apparecchio passivo riflettente (gemma catarinfrangente) di colore rosso per segnalare la propria presenza;

(3) Bisognava inoltre provvedere a far dipingere di bianco tutta la parte retrostante al sellino del parafango posteriore. Il parafango bianco tuttavia lo dipingevano in pochi poiché le bici portavano via 6 mesi di stipendio e in presenza di faro e gemma i vigili chiudevano un occhio. Inoltre grandi case avevano già provveduto a produrre in serie i loro prodotti con il parafango già pitturato. Non è dunque facile trovare un esemplare come il presente, con la pennellata originale conservata sul parafango come testimonianza inequivocabile del contributo dato nella storia dell'Italia

Numero di telaio ben leggibile, monta una rara sella in cuoio GANNA con lievi segni d'uso e del tempo con seduta e telaio con molle a riccioli integri, sicuramente produzione Aquila, e targhetta originale. Movimento centrale funzionante Luigi Magistroni marchiato con il più vecchio logo della fabbrica di cui si hanno notizie “L.M. & C. Monza” quindi prima che il nome venisse applicato per esteso. Guarnitura corona 46 denti con chiaro marchio “B.M.” accoppiata a pedali a 4 gommini completi di tappi para polvere e scritte sull’asse ben leggibili “TIBER”. Ruota Libera “Fulgur S.I.C.C.” 16 denti con meccanica perfettamente funzionante, tendicatena per cui il telaio porta una slitta di scorrimento. Mozzi ruota 36 fori con oliatore e marchio “TIBER” in stampatello sull’asse. Cerchioni marca “A.F.L. Milano”, raggio 28 fuorimisura (quello che gli anziani ricordano come 30 o 32), monta infatti degli introvabili copertoni 642 anziché i classici 635, che rende la bici visibilmente più sollevata da terra conferendole la maestosità tipica del decennio 1920. freneria a bacchetta completa di ogni suo bullone e rondella e manubrio del tipo Roller completato da manopole in cartone pressato, ai tempi rivestite di celluloide. Telaio con vernice nera e fondo conservati, adornati da accessori come pompa a mano in ottone e manico in legno, borsa integra stile fondina in cuoio rigido e borsello porta attrezzi da sellino in cuoio rigido con sacca per targhetta nome proprietario, piena di utensili volti alla riparazione del foraggio della ruota, toppe, grattugie, collante. Sul fronte è stata applicata una targhetta di bollo rinvenuta nello stesso luogo del ritrovamento della bici (ma non era apposto sul veicolo, che si stimi abbia una decina di anni di differenza) al solo scopo decorativo, si tratta di una tassa sui velocipedi in ottone del 1910.

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Telefono: tre quattro sette due sei cinque uno otto sei zero
Enzo

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L'aquila, Abruzzo
Telefono: 3472651860
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